Caffè come ... colluttorio

Naturalmente il titolo è provocatorio, ma le potenzialità di questa antica bevanda vengono nuovamente alla ribalta grazie ad uno studio della Rio de Janeiro’s Federal University.
L'esperimento è stato effettuato prendendo " in prestito " denti da latte estratti.
Ebbene: esponendo questi denti ad un biofilm batterico concentrato ( ovvero quello che comunemente definiamo placca, in grado di demineralizzare i tessuti dentali, originando una carie ) si è visto che, immergendoli nel caffè, i batteri venivano semplicemente distrutti.
Un ulteriore studio tenutosi presso la Tokyo University of Pharmacy and Life Sciences ha inoltre imputato alla presenza dei polifenoli presenti nella bevanda, la capacità di inibire i batteri alla produzione di tossine.
Detto questo, vanno fatte le opportune precisazioni :
in primis si consiglia un uso moderato del caffè; sono infatti risaputi gli effetti indesiderati di un eccessivo consumo a livello sistemico. Inoltre il suo abuso a livello dentale può generare acidificazioni e dislocazioni.
Infine l'uso del caffè arricchito di zucchero e latte inibisce qualsiasi beneficio a livello di batteriostasi.
Ed allora cosa cambia?
Per adesso poco o niente, se non un ulteriore incentivo all'uso moderato del caffè.
Sembrerebbe che solo i caffè nero intensi abbiano proprietà ideali a debellare la flora batterica orale, per cui si è alla ricerca dell'agente molecolare responsabile delle proprietà su citate. Una volta estratte il passo successivo sarà quello di arricchire dentifrici e collutorio con tale sostanza al fine di poter beneficiare delle potenzialità del caffè senza intossicarsi.
blog comments powered by Disqus