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Studio Dentistico - D'Angelo & D'Antuono

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Erroneamente si crede che un trattamento ortodontico sia a solo appannaggio dei bambini, ma in realtà “spostare “ i denti è un qualcosa che sempre avviene durante la nostra crescita ed invecchiamento e ciò ci conduce alla conclusione che qualsiasi età è adatta per effettuare ortodonzia; piuttosto la domanda è : ne vale la pena?

Come si fa a capire se si hanno problemi ortodontici?

Tante mamme portano i loro bambini ad un controllo occasionale e con immenso stupore, le viene rivelato che proprio suo figlio ha una disarmonia occlusale in atto.
La risposta più sensata alla precedente domanda è che bisogna effettuare sempre delle visite diagnostiche, dove, a seguito di un esame obiettivo, si provvederà all’esecuzione di uno studio cefalometrico.

Caso a parte è la malocclusione dell’adulto, nell’ambito della quale non è più possibile eseguire delle manovre ortopediche, ma solo dentali. Spesso il paziente si rivolge al dentista per correggere piccoli o vistosi problemi estetici, che possono a quel punto essere risolti o con la semplice ortodonzia, o con tecniche multidisciplinari o, nei casi più gravi, con l’ausilio della chirurgia maxillo facciale.

Perchè mi vengono prescritte delle lastre radiografiche ?

Se avessimo lo sguardo di superman, sarebbero inutili, ma purtroppo l’unico modo per valutare il rapporto tra la mandibola, il mascellare superiore e la base craniche è rappresentata dalla teleradiografia ed un’importante visione d’insieme è invece conferita dall’ortopantomografia, che ci indica i percorsi e le fasi eruttive dei denti permanenti.

Ma perchè un trattamento ortodontico dura tanti anni?

L’ortodonzia, quando iniziata in fase pre adolescenziale, ha lo scopo di correggere un problema ortopedico in prima istanza e così, tutti i dispositivi inseriti debbono fungere da supporto durante tutto il periodo della crescita sino ad arrivare alla fase della stabilizzazione, che si protrarrà un pò oltre il picco puberale.

Interrompere prima il trattamento vale come non eseguirlo affatto, infatti come già anticipato, i dispositivi ortodontici, vanno a contrastare quelle forze ( posturali, abitudini viziate di vario tipo o anatomicamente indotte ) che conducono al mal allineamento delle basi ossee. Eliminare questa forza di contrappeso, sbilancia l’ago della crescita verso la malformazione.

Una volta finita la fase ortopedica, vi è poi la fase dell’allineamento dentale, dove si conferisce la stabilità occlusale finale e la relativa estetica. Questa è l’ultima e più breve fase, sempre che il paziente sia collaborante.

A mio figlio è stato prescritto un apparecchio con molle, elastici, mentoniere... impiega più tempo ad indossarlo che a vestirsi!

Come già detto i dispositivi ortodontici, sono in primo luogo ortopedici. E’ come pretendere di evitare le stampelle, qualora fosse necessaria un’ortopedia delle gambe.

Posso mettere un apparecchio invisibile?

Forse! Innanzi tutto anche se “poco visibile” non pensiamo che tale tipo di ortodonzia sia una magia, in quanto comporta di sicuro un grande comfort estetico, ma anche un impegno igienico maggiore ed una collaborazione preponderante.
Questi pochi elementi fanno sì che l’utilizzo della tecnica nei "piccoli" debba essere attentamente valutata oltre che in funzione del caso, anche in funzione del carattere del bambino; in quanto una maggiore sbadataggine e svogliatezza, porta ad un forte rallentamento del trattamento oltre che ad un forte aumento dei costi da sostenere.

Il trattamento invisibile non può essere un’alternativa valida nei casi ortodontici complessi ove siano previste estrazioni multiple e/o grossi spostamenti dentali.

Tuttavia nei casi restanti rappresenta una grande evoluzione di un tipo di trattamento che ben si sposa con la possibilità di poter lavorare ed interagire con gli altri senza disturbi estetici.