Dietro ogni fiaba si nasconde il dipinto dell'umanità, nella cornice dei suoi tempi.

La fatina dei denti, alias topino dei denti o Santa Apollonia (anche tra l'altro patrona dei dentisti) si dice ricompensi quei bambini che lasceranno in dono un proprio dentino sotto il guanciale; all'indomani i bimbi troveranno in sostituzione, dolcetti o soldini, a testimonianza che :" magia è avvenuta ".
Scavando a ritroso ritroviamo che questa simpatica leggenda attinge dal folklore medioevale: per evitare che un malintenzionato potesse ordire un maleficio, si riteneva indispensabile distruggere o proteggere qualsiasi cosa fosse appartenuta alla persona in questione. Ecco che il dentino veniva bruciato ( così che dalle sue ceneri si potesse recuperare qualche soldino) o, nel caso della fatina, affidato alla protezione della magia.
Ciò che nasconde questo rituale è il lento passaggio alla emancipazione del bambino che con la perdita dei denti da latte segue il lungo crinale dello svezzamento, entrando di fatto, con la caduta dell'ultimo dente da latte, nel mondo degli adulti.

Se avete raccontato questa favola al vostro bambino, ma la caduta del suo ultimo dentino non è coincisa con l'arrivo di maturità e posatezza, non temete: nel medioevo si era costretti a "crescere" molto più in fretta ed oggi i ragazzi hanno davanti a loro una strada ancora molto lunga; eppure avrete se non altro fornito un diverso senso di responsabilità nei confronti dei suoi denti (sperando che non abbiate abbondato con i dolcetti ).