UA-37556530-1 Yoga: l'autoguarigione dentro di noi! | Blog | Studio Dentistico - D'Angelo & D'Antuono

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Yoga: l'autoguarigione dentro di noi!




Il nostro corpo è equipaggiato con oltre 200 ossa, il cui rapporto è gestito da circa 360 articolazioni; quello che potrebbe essere uno scomposto Shanghai, viene infine accessoriato dal complesso sistema muscolare, che dona "ordine e stabilità" all'apparato.

Se un semplice oggetto geometrico, può assumere un numero limitato di posizioni nello spazio, il corpo umano, ne può assumere, di contro, miliardi, riuscendo ad adattarsi camaleonticamente ad ogni esigenza. Da qui il termine postura, che va a definire proprio quell'equilibrio che l'organismo è in grado di generare in relazione ad una data funzione ( stare in piedi, seduto, sdraiato ). Ma nel gergo comune, postura è anche il termine per indicare l'ideale rapporto tra le parti ossee, affinché le forze statiche ( gravità e peso delle strutture stesse ) e quelle dinamiche ( muscoli ) possano scaricarsi nella maniera migliore, ovvero: senza generare danni.



L'intero meccanismo si avvale di un supercomputer, il sistema nervoso, il quale coglie attraverso vari recettori, tra cui occhio, orecchio interno, piede, cute, muscoli, articolazioni ed apparato stomatognatico (sistema occlusale e lingua), la posizione del corpo nello spazio, preparandolo ed adattandolo alla fase statica, od a quella dinamica.

Il sistema è inoltre adattabile, riuscendo istantaneamente a modificare un'intera sequenza di movimenti al mutare di ogni singola variabile. Ma se il bicchiere si può vedere mezzo pieno, è pur vero che esso è anche mezzo vuoto; ovvero se in un motore meccanico, alla rottura di un componente, l’intera catena dei movimenti viene interrotta ( imponendo una necessaria visita dal meccanico ), nel corpo umano gli input recettoriali possono essere utilizzati come nuovi starter point del movimento. E nel caso di movimenti disfunzionali, ciò vuol dire che se insorge un problema a qualsiasi livello, il sistema interverrà correggendo il tono posturale, compensando quel problema ( rotazione del collo, inclinazione della testa o della schiena, etc. ) senza che l'individuo si accorga di aver apportato volontariamente alcuna correzione.

Tutto questo avrà una sintomatologia assente, se alla fine del ciclo di lavoro il movimento disfunzionale cesserà di verificarsi o fin quando la somma dei vari squilibri che possono aggiungersi nel tempo, non crea una patologia dolorosa.

L’alterazione della postura, data dai "compensi" innescatisi, darà origine ai vari problemi ( cefalee, difetti della masticazione, lombalgie, dolori alle articolazioni ) che null’altro sono se non il frutto della concatenazione degli inquinanti posturali. Per esempio: una mal posizione della lingua in età pediatrica, conduce ad una malocclusione, che può incedere in un’artropatia dell’atm ( articolazione della bocca ) con torsione delle vertebre cervicali, cefalea e dolori acuti. Continuando con la catena di eventi, le difficoltà nel riposare, possono creare problemi anche psicologici, data l’incapacità dell’organismo di recuperare sufficientemente durante il sonno e di qui : incapacità nel concentrarsi, irascibilità e così via. Ma gli esempi potrebbero essere tanti.


Ma la vera difficoltà sta nella capacità multidisciplinare di risalire la catena dei sintomi, sino ad arrivare alla causa primaria che ha prodotto la cascata di eventi.

In ambito odontoiatrico capitano con una certa frequenza pazienti che posseggono cassetti pieni di diversi bite, il cui razionale era stato quello di risolvere un problema articolare all’atm. Ma se il problema primario non è orale, ma risiede in altri fattori sarebbe come riparare un radiatore bucato, pensando che la soluzione possa essere quella di aggiungere, a vita, acqua.

Perchè parlare di yoga dunque?

Continua....


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